La depressione che cos’è?
La depressione è uno stato fisico, emozionale, mentale e spirituale di apatia associata spesso a una profonda tristezza. Ci si ritrova senza energia, tutto è inutile e come uno stato di pre-morte. È la perdita della voglia di vivere.
Depressione: sintomi?
Spesso si manifesta con dei pensieri, emozioni e sentimenti legati alla perdita, alla separazione, al fallimento, all’impotenza, all’inutilità. Se c’è obbligo di lavorare, di fare la spesa, allora si agisce in modo automatico. In una fase più acuta, ci si rifugia nel sonno o c’è insonnia, c’è perdita dell’appetito o bulimia per compensare il senso di vuoto dentro. C’è solitudine, l’isolamento con l’impressione di essere soli al mondo.
Qual è l’origine della depressione?
Come abbiamo visto, la depressione è la perdita della voglia di vivere.
Come in tutti i sintomi o malattie, bisogna sempre chiedersi in quale contesto è apparsa la depressione, qual è stato l’evento che ha fatto trasbordare il vaso oppure l’evento proprio traumatico all’origine della depressione.
Spesso ci potremmo accorgere che, all’origine, c’è una separazione. Però un motivo più profondo c’è di “cadere in depressione” altrimenti con tutte le persone che mancano e le separazioni di coppia e perdite di amici, vivremo in un mondo di depressi. La risposta può essere racchiusa nell’immagine di quando abbiamo ricevuto la notizia, per esempio, della separazione. Tutte le sensazioni sono da “esaminare”, le emozioni, i pensieri, gli odori, le parole sentite, i sentimenti provati…
Siamo stati toccati nel punto di una ferita mai rimarginata e ancora molto presente nel nostro inconscio quindi, quando abbiamo le risposte legate all’immagine “traumatica”, possiamo tornare ancora più indietro, all’immagine originale che ha creato la modificazione della nostra percezione.
Prendiamo l’esempio di una mamma che torna al lavoro dopo tre mesi che allattava il figlio. La separazione per il figlio è uno choc, da un giorno all’altro si ritrova con latte artificiale e una tata che non conosce. Finora il suo universo è stata la mamma e all’improvviso scompare. Si sente abbandonato a se stesso e in pericolo di sopravvivenza perché non può rimediare lui stesso al nutrimento che gli manca.
Seguiranno altri giorni in cui rivivrà lo stesso incubo della madre che riappare e colma la mancanza e sparisce di nuovo, facendo sentire il neonato solo al mondo.
Magari l’assenza e la mancanza potranno sviluppare una forma di dipendenza rispetto alla mamma, che lo nutre e che dà amore a “briciole” secondo i criteri del neonato. Potrà sviluppare un senso del non meritare amore o di non avere abbastanza valore agli occhi della Mamma che ha altro da fare. Da grande, alla fine di una relazione e quando si separerà, soprattutto quando la separazione non sarà scelta sua, allora questo adulto potrà cadere in depressione perché l’associazione nel suo inconscio sarà separazione=non avere valore e separazione= non meritare amore. Potrà allora cadere in depressione come se di nuovo, separandosi, avesse di nuovo perso il suo universo e la sua sicurezza.
Depressione: come uscirne
Qualsiasi sia la ragione primordiale, è fondamentale tornare all’immagine primordiale per risolvere il conflitto. Per uscire dalla depressione, bisogna ritornare alle nostre interpretazioni di bambini che, come spugne, hanno assorbito tutto senza poter distinguere. E tutto ciò che hanno assorbito è diventato verità assoluta, come un computer che man mano si programma: tutto ciò che succede nella vita del bambino diventa file di sistema irremovibili almeno che decida di andare a rimuovere i file che lo mandano in depressione e ammalare.
È il lavoro su di sé che facciamo in Terapia Cristallo.
Vedremo Sabato prossimo nel “Corso di Terapia Cristallo: malattie e sintomi” le chiavi di ricerca dell’origine di una malattia o di un sintomo, anche attraverso le leggi di Hamer e le chiavi della Metamedicina, grazie al grande dizionario scritto da Claudia Rainville.
Sabato 18 Marzo a Roma Tor de Cenci dalle 09:30 alle 13:00