Lo stress, che cos’è? Sotto la parola “stress” in realtà si nascondono tutte le forme derivate dall’emozione della paura. Abbiamo paura, ci sentiamo stressati, angosciati, ansiosi, impauriti, a volte terrorizzati, e nella forma più estrema andiamo in panico.
Il nostro cervello è complesso e, se vogliamo riassumere in modo molto semplice, il cervello è evoluto da quando siamo stati creati fino ad oggi:
a) Prima di tutto, durante la preistoria, nell’essere umano si è creato il cervello rettiliano legato alle funzioni innate e fisiologiche del corpo: l’istinto, la riproduzione e la sopravvivenza.
b) Poi si è creato il cervello mammifero legato alla sede delle emozioni ed è chiamato anche cervello limbico.
c) La terza evoluzione è la neocorteccia ovvero la sede del pensiero, della pianificazione, dell’organizzazione.
– La paura è collegata al cervello rettiliano, la parte più antica del cervello.
La paura è un’emozione necessaria alla nostra sopravvivenza.
Lo osserviamo bene oggi sugli animali. Quando sono in pericolo, magari di fronte a un animale più grande oppure cacciato dall’uomo stesso, hanno due possibilità: il primo istinto è fuggire ma se non possono perché magari hanno le spalle al muro allora arriva la seconda opzione: attaccare.
– Qual è la paura più grande quando parliamo di sopravvivenza?
La paura più grande è quella della Morte.
È una paura atavica nel senso che si trova proprio legata alla parte più ancestrale del nostro cervello. Possiamo immaginare gli uomini preistorici di fronte ad un animale molto più grande di loro, tra ere ghiacciali e con ancora pochi elementi a disposizione per procurarci cibo. Nessuno poteva sopravvivere da solo, erano tutti in tribù per darci forza.
– Come si manifesta la paura della sopravvivenza oggi?
Oggi, non siamo più uomini preistorici e donne preistoriche, però questa paura della sopravvivenza e quindi della morte, invece di presentarsi con un reale pericolo, si insinua come se fosse un mostro in agguato, nascosto all’interno del nostro corpo.
Questa paura può essere generata con o senza reali minacce esterne.
Come è sufficiente accendere un fiammifero per incendiare interi ettari, un immagine, un pensiero improvviso, un emozione può condurre ad uno stato dì pericolo che accende l’allarme in tutto il nostro sistema: l’allarme è lo stress.
La paura della morte è stata riaffrontata dal 2020 direttamente con l’epidemia del Covid.
La paura della sopravvivenza è la paura sulla quale fanno leva i governi, la politica governata dal potere economico. Se ascoltiamo i media, i giornali, la tivù, e tutte le frasi, i titoli, le aperture di giornali, le pubblicità sono una montagna di notizie terrificanti di morti, pandemie, assassini, guerre e minace di guerre, terrorismo, catastrofe naturali, disoccupazione. Le tasse, le bollette e le minacce di perdita di lavoro sono alla stelle e sono giustificati da tutte le terribile situazioni che stanno capitando.
Come si crea lo stato di stress?
Se prendiamo l’immagine di una valanga, possiamo vedere come si crea lo stato dello stress.
Immaginiamo che ci arriva una carica di lavoro che valutiamo troppo importante per noi. Sorge allora la paura di non farcela, la paura di non essere all’altezza aumenta e si ingigantisce trasformandosi in stress generale: sotto questa prima paura, si nasconde la paura di perdere il lavoro, di non aver più soldi, di perdere la casa, di ritrovarsi in uno stato di miseria e povertà, quindi di morire.
Anche se la minaccia non è reale e, e magari una parte di noi mentalmente riesce a riconoscerlo, le emozioni non sono razionali e diventano a loro volta come una valanga che si mischiano ai pensiero e entriamo in uno stato di stress.
Quali sono le conseguenze dello stress quindi della paura sul nostro corpo fisico?
Sono di enorme importanza.
Bruce Lipton, biologo cellulare statunitense, scrive nel libro “la biologia delle credenze”:
“Quando c’è un’infezione nel corpo, il sistema immunitario richiede un concentro di energia per combattere l’infezione ed è per questo che ci sentiamo stanchi quando siamo malati perché tutto il nostro sistema è occupato a combattere una malattia.” Ogni tre giorni il corpo si rinnova di tante cellule chiamate cellule staminali. Quando proviamo paura, gli ormoni della crescita si bloccano perché si attiva il sistema adrenalinico ovvero “combatti o scappa”. Scappare o combattere richiede tantissima energia e quindi si chiede al sistema immunitario di spegnersi. In effetti, fra la paura di una tigre che ci attacca e un’infiammazione in corso, il sistema sceglierà la tigre perché se non sopravviviamo a questa tigre, l’infiammazione non sarà più un problema! La paura blocca la crescita delle cellule staminali e la paura può essere generata solo da minacce come perdere il lavoro, il compagno, una catastrofe naturale, una pandemia. Quando siamo sotto stress, gli effetti sul nostro fisico sono un sistema immunitario sottotono e un invecchiamento precoce del fisico con la mancanza di rigenerazione delle cellule.
Le origini delle nostre paure
Immaginiamo che siamo nati farfalle …. per tornare ad essere dei bruchi!
In famiglia, quando siamo bambini, impariamo presto che ci sono delle regole, delle condizioni, dei meccanismi e delle abitudini e tutto ciò crea un movimento: da ciò che osserviamo all’esterno diventa ciò che acquisiamo verso l’interno. Diventa nostro, la nostra verità, perché impariamo dalla ripetizione.
Se vi dico 2×3 = 6, siamo tutti d’accordo che sia così e non può essere altrimenti.
È lo stesso meccanismo per tutto ciò che abbiamo visto, provato, sentito, perché assorbiamo tutto come se fossimo delle spugne inizialmente vergini e senza filtri, anche perché il nostro cervello finisce la sua formazione verso i 7 anni.
Quindi registriamo tutto, come dei file di sistema se fossimo un computer inizialmente vuoto che va programmato: i file di sistema diventano la nostra verità profonda e inconscia.
I nostri file di sistema sono Le immagini composte di parole, sensazioni, odori, colori, emozioni, sentimenti, interpretazioni e dalle quale si formano le famose convinzioni o equazioni.
Tutto ciò diventerà inconscio e, se non decideremo di andare ad esplorare il labirinto, se non decideremo di lavorare su noi stessi, è probabile che passeremo una vita “vittime” dei nostri stessi condizionamenti.
La nostra verità è semplicemente come se avessimo un paio di occhiali unici al mondo attraverso i quali vediamo la vita non come la sogniamo ad occhi aperti ma secondo ciò che abbiamo registrato e giace nell’inconscio.
– Le immagini possono essere “brutte”, traumatiche e legate alle ferite come l’abbandono, il rifiuto, il maltrattamento, l’ingiustizia, i sensi di colpa, la vergona. Generano allora la chiusura del Cuore, dello stato di presenza e di magia che conoscevamo da bambini, per lasciare posto alla mente che pretende controllare e salvarci dalla sofferenza.
Il Risveglio del Cuore è fondamentale per ritrovare uno stato di pace e serenità, di amore e equilibrio.
– Il ritmo frenetico imposto crea uno stato di stress
Nel Calendario Gregoriano, il nostro Calendario attuale, il tempo è una quantità di minuti, ore, giorni, mesi divisi fra tanto lavoro e poche vacanze. Il Tempo = produrre per guadagnare denaro.
Il Calendario Maya è il calendario di 13 lune di 28 giorni che segue il ciclo delle lune, il ciclo femminile quindi il ciclo della Natura. Per il Calendario Maya, il tempo è una qualità e non una quantità, il tempo = energia e arte, creatività e bellezza, espressione della propria essenza. Era il calendario usato da tutte le popolazioni antiche ed evolute fino al XV secolo.
Il calendario gregoriano impone un ritmo frenetico che crea uno stato perenne di stress, una giornata scandita da doveri e regole che sono spesso agli antipodi dei nostri bisogni naturali. Una vita basata sulla sopravvivenza (produrre denaro per sopravvivere) con dei bisogni superflui e illusori lasciandoci tanti debiti, una grande stanchezza e un grande vuoto.
Oltre alla ferite all’origine della chiusura del cuore, abbiamo il nostro potere alla mente che diventa una gabbia di infelicità, e crea pensieri e emozioni in loop all’origine dello stress.
Per sradicare lo stress, dobbiamo diventare consapevole di come si crea la nostra realtà. I nostri pensieri provengono dalle nostreimmagini, convinzioni, sentimenti profondi e inconsci registrati durante la nostra infanzia. Quando pensiamo e aggiungiamo l’emozione al nostro pensiero, mandiamo come semi energetici all’Universo che li “materializza” e ci rimanda sotto forma di esperienza esattamente ciò che abbiamo chiesto.
Siamo noi a creare tutto ciò che viviamo, siamo noi a proiettare tutto ciò che abbiamo dentro. Per cambiare i nostri pensieri e le nostre emozioni, per crearci una vita come la sogniamo ad occhi aperti, bisogna prima andare ad esplorare il nostro labirinto interiore per mettere in luce tutte le ombre rimaste.
Ricordiamoci sempre che il contrario della paura è l’Amore.
L’amore per se stesso è chiave e comincia prendendoci cura di noi stessi e della bambina, del bambino che vive dentro di noi, il bambino che siamo stati e del quale, spesso, ci siamo scordati. Però si fa sentire spesso, magari ogni volta che proviamo un emozione o un sentimento appena qualcuno ci sfiora una nostra ferita. Quindi è fondamentale andare a ritrovarlo e abbracciarlo. È fondamentale ascoltare, comprendere, accettare, curare e amare questa bambina, questo bambino, colmare il suo vuoto con il nostro amore e rassicurarla quando ha paura.
La Terapia Cristallo permette un processo alchemico nell’essere umano: trasforma le ombre in luce e permette di liberarci di tutto ciò che impedisce di essere felici.
È la ricerca delle immagini che hanno creato le nostre ferite profonde.
È basata sulla presenza, l’accoglienza, l’intuizione, l’ascolto profondo e lo scavare dentro di sé: scendiamo in un labirinto alla ricerca di un Minotauro, con un filo di Arianna.